MEMORIE:
Il primo anno dove si è sperimentato la formula “festival”: una sola giornata nel parco di Fiumicello, installazioni realizzate durante le settimane precedenti e la tendenza a sperimentare azioni artistiche ed eventi immaginati per il luogo.
Per la zona bar/cucina alcune ricordano ancorano il Cozzaro Marco Canciani mentre il bar è gestito da Elisabetta Perusin e Massimiliano Pinat.
L’inverno precedente, ad un concerto a Dobialab, siamo entrai in orbita di Alberto Novello, scienziato friulano e cervello emigrato in Olanda che da li a poco sarebbe ritornato in patria per contribuire sopratutto con entusiasmo e modi a noi diversi con l’impronta del festival.
La percezione che ci fosse una grande comunità di italiani creativi all’estero che ci sosteneva è stato un bello stimolo.
Spontaneamente alcuni artisti, volontari e staff iniziano a creare un istallazione con del fieno rimasto in zona. Ne prenderemo ispirazione per future opere collettive.
Lo slogan della locandina riprende un proverbio friulano :
Ogni dì si fas una luna ogni dì si impara una / Ogni giorno si fa la luna ogni giorno se ne impara una.
ALL’ISOLA DELLA CONA CONTINUA IL FIUME E LE STELLE